La Ricerca

La Ricerca

La caratteristica principale del DIMI è la sua multidisciplinarità che si estrinseca nelle seguenti possibili direzioni di ricerca. A titolo esemplificativo, non esaustivo di una completa elencazione per la quale verranno predisposti ulteriori documenti, vengono riportati gli attuali progetti di collaborazione tra il modo medico e quello ingegneristico. Si intendono inoltre sviluppare progetti di ricerca di carattere umanistico, giuridico ed economico trasversali all’ingegneria e alla medicina di innovazione I bandi PNNR del Ministero della Salute potranno estendere questi schemi. Questa forte sinergia deve inoltre portare ad un aumento delle attività di trasferimento tecnologico attraverso le iniziative e le strutture proposte. 

Linee di ricerca nella medicina dell’innovazione 

Queste linee possono essere riassunte in: 

  • implementazione di approcci di Oncologia di Precisione in neoplasie rare ed orfane, neoplasie pancreatiche, neoplasie del distretto testa-collo, neoplasie polmonari, colorettali, mammarie e renali; 
  • studio dei meccanismi molecolari di interazione tra tumore e microambiente nelle neoplasie solide ed ematologiche; 
  • studio dei meccanismi molecolari del processo metastatico
  • studio dell'effetto di contaminanti ambientali e stili di vita per lo sviluppo di strategie razionali di cura e prevenzione delle neoplasie solide (soprattutto mammarie e tiroidee) e nelle neoplasie ematologiche, in collaborazione con il Registro Tumori della Regione Veneto e la Sezione di Medicina del Lavoro dell’Università di Verona; 
  • studio preclinico e traslazionale di nuovi approcci terapeutici basati sull'approccio "exon-skipping" per il "targeting" di alterazioni molecolari "driver" attualmente non aggredibili farmacologicamente; 
  • implementazione di un programma di studi clinici di fase precoce (studi di fase I e first-in-human) con nuovi farmaci in Oncologia ed Ematologia; 
  • studio sugli effetti immunomodulanti dell'attività fisica, della nutrizione e degli aspetti psicologici nelle neoplasie polmonari; 
  • sviluppo di modelli preclinici innovativi, "patient-based", in Oncologia; 
  • terapie cellulari avanzate nelle malattie onco-ematologiche; 
  • diagnostiche integrata delle malattie onco-ematologiche;
  • meccanismi di supporto stromale alle cellule staminali normali e neoplastiche e farmacoresistenza

 

Elenco progetti in corso nell’ambito dell’ingegneria per la medicina di innovazione

In questi anni sono stati svolti progetti che hanno visto la sinergica interazione tra le competenze ingegneristiche e quelle biomedicali. In particolare, possono essere citati (tra parentesi i referenti di ambo le parti):

  • Tecnologie di supporto a malati di Parkinson (Pravadelli -Tamburin)
  • Tecnologie di supporto a malati di obesità (Pravadelli - Zamboni)
  • Teleassistenza a persone fragili (Pravadelli, Fiorini - Tamburin, Smania, Schena)
  • Antropometria digitale e analisi indiretta della composizione corporea (Giachetti-Zancanaro-Milanese-Cristani)
  • Sistemi di visione per analisi dei movimenti (Bombieri – Smania)
  • Analisi di dati su biopsie alla prostata (Fiorini - Antonelli)
  • Prove di utilizzo di robot chirurgico (Fiorini - Antonelli)
  • AI4Health: empowering neurosciences with Explainable AI (Menegaz – Pizzini, Sala, Savazzi)
  • Modellazione della relazione tra le componenti genetica e fenotipica derivata dall’'imaging nell’invecchiamento cerebrale e nella malattia di Alzheimer (Menegaz - Pizzini)
  • Stratificazione di pazienti e analisi delle lesioni da sclerosi multipla mediante apprendimento automatico e profondo (Menegaz - Calabrese)
  • Studio della malattia di Parkinson (tremore essenziale) e delle relative alterazioni cerebrali (Menegaz - Tinazzi)
  • Applicazioni di metodi di machine learning e XAI per lo studio del recupero funzionale da stroke (Menegaz - Gandolfi)
  • Nanoparticelle e sistemi di drug delivery per trattamento dei tumori (Marzola, Sbarbati, Galiè, Melisi, De Sanctis, Daldosso, Boschi)
  • Metodi di marcaggio e visualizzazione di cellule staminali e vescicole extracellulari (Marzola, Mariotti, Bontempi).
  • Imaging funzionale in modelli sperimentali di malattie neurodegenerative (Marzola, Bontempi, Constantin).
  • Nanomateriali multifunzionali per teranostica (Daldosso, Dusi).
  • Imaging non invasivo nelle metodiche di ablazione tumorale mediante dispositivi a radiofrequenza (Marzola, Boschi, D’Onofrio, Paiella, De Sanctis).
  • Nuovi materiali per la rigenerazione tissutale nella chirurgia dell’intestino (Boschi, Tuveri, Bassi). 

 

Trasferimento tecnologico

Il processo di trasferimento tecnologico in seno al DIMI vuole incentivare l’imprenditorialità dell’ingegnere robotico, biomedicale e industriale verso i temi della medicina dell’innovazione, sfruttando i canali di incubazione e accelerazione dell’Ateneo.

Tale processo racchiude un alto potenziale poiché sintesi dell’ingegneria, della fisica e della medicina, da cui sono nati un numero rilevante di spin-off universitari e brevetti veronesi. Allo stesso tempo, il trasferimento tecnologico in DIMI richiede risorse specifiche data la sua natura crossdisciplinare: da una parte spazi adeguati alla sperimentazione congiunta ingegneristico-fisica e medica; dall’altra una facilitazione per l’ottenimento delle certificazioni richieste in ambito medico, necessarie per commercializzare un prodotto.
Questo setup è plausibile nel medio/lungo termine. È quindi ragionevole ipotizzare un processo di trasferimento tecnologico graduale ma attivato e facilitato in tempi rapidi, in grado di sfruttare gli spazi attuali di ateneo e altri ambienti convenzionati con l'Università per svelare le sue potenzialità e attrarre finanziamenti.
A livello di incubazione, una facilitazione potrebbe essere a livello di piano di agevolazioni e lo sviluppo del PoC, attraverso un percorso di incubazione per lo studio di fattibilità tecnico e di business.
A livello di accelerazione, sarebbe auspicabile la creazione di un “Engineering Park”, che riproponga le caratteristiche del Computer Science Park (condivisione di spazi di Ateneo per l’accelerazione dell’impresa, oltre che di servizi di coaching e partnership dedicati all’accelerazione).
Il caso specifico del trasferimento tecnologico del DIMI vorrebbe infine dare il via ad un progetto di creazione di un Centro d’Ateneo per il Trasferimento Tecnologico. Una modalità potrebbe ricalcare il sistema Hub & Spoke del PNRR. In generale, sarebbe auspicabile un organo centrale coadiuvato dal Liaison Office, da cui si dipanino a raggiera i vari “Park” (Computer Science Park, Engineering Park, BioTech Park, Centro Piattaforme Tecnologiche, etc.).

Il Dipartimento in cifre

Persone del Dipartimento suddivise per aree di ricerca.
Anno di riferimento: 2023.

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