L’area si propone di sviluppare riflessioni filosofico-morali e giuridiche sulle nuove frontiere della biomedicina e delle biotecnologie di fronte alle sfide etiche poste dal loro incessante avanzamento scientifico. Pur riconoscendo le peculiarità proprie del dibattito in bioetica e in biodiritto, l’area intende proporre percorsi di ricerca alternativi che, partendo da competenze filosofico-morali e giuridiche, mirino a garantire la coerenza dei principi etici che sottendono le nuove acquisizioni scientifiche con l’ambito della disciplina legislativa, sia italiana che transnazionale. A tal riguardo, un focus particolare dell’area sarà declinato sulla nuova relazione di cura, dove uno spazio sempre più decisivo sarà occupato dalla componente robotica e artificiale. L’attività di ricerca dell’area si concentrerà poi nel dirimere le numerose tensioni esistenti nell’ambito della medicina, in primo luogo quella tra la nuova medicina personalizzata, ivi compresa la ricerca medico-farmacologica, e la necessità di un ripensamento nella distribuzione delle risorse sanitarie secondo criteri di equità e giustizia, eticamente e giuridicamente intese. Secondariamente, occorre ripensare la tradizionale interpretazione del bene-salute alla luce della polarità, da un lato, tra il piano individuale-soggettivo e quello pubblico, e, dall’altro, tra l’iperspecializzazione medica e una prospettiva della patologia e dell’approccio medico a carattere olistico.